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Pronto, Nuvole?

Storie strane, magiche e assolutamente quotidiane che succedono a chi vive sulle Nuvole.

Bambino in cerca de Le Nuvole

Ogni tanto, il nostro telefono squilla fuori orario “normale”.

Alle 3 del pomeriggio ad esempio.

E chi parla, dall’altra parte del telefono, non è uno dei nostri clienti, niente voce da uomo, nessuna signora che chiede se facciamo solo pesce.

È un bambino.

Le prime volte abbiamo pensato a uno scherzo poi abbiamo capito: dall’altra parte  c’era un bimbo che, forse preso dalla noia, ha detto al telefono della sua mamma di chiamare le Nuvole, e l’assistente vocale ha girato la chiamata a noi, le Nuvole.

Così, dopo qualche chiamata abbiamo salvato il suo numero in rubrica come “Bambino delle Nuvole” e quando il suo nome appare sullo screen, non ce la sentiamo di non rispondere, neanche quando ci cerca durante la pennichella del pomeriggio.

A. “Pronto, ciao”

Nuvole “Ciao, come stai?”

A “Io bene, e tu?”

N“Bene, grazie”

A“Io sono ancora chiuso in casa, anche tu?”

N“Sì, anche noi. Sei da solo? Non c’è la tua mamma lì?”

A“Sì è qui.. io vi seguo sempre!”

Ci è voluto poco per capire che A. – così chiameremo il nostro bimbo per preservarne la privacy – credeva davvero di star parlando con le nuvole, quelle lassù in alto nel cielo e ci siamo immaginati subito un musino rivolto verso il blu e due occhietti che scrutano le nuvole, curiosi e furbi: lui ci segue. E la meraviglia è che non lo fa su Facebook o Instagram.

Può sembrare banale ma non ce la siamo sentita di rovinare le fantasie fanciullesche del bambino dall’altra parte della cornetta, dopotutto siamo stati piccoli anche noi e per anni a nostra volta abbiamo alimentato i sogni dei nostri di figli.

Abbiamo continuato a reggergli il gioco, così finché lui vorrà e ci crederà, parlerà con le nuvole e la sua fantasia volerà ancora più in alto, oltre i nembi.

M.

La Nuvoletta, il ristorantino de Le Nuvole di Ferrara.